mercoledì 9 settembre 2015

(REVIEW) K-drama - The time between the dog and the wolf

Da ciò che avevo letto in rete,  mi aspettavo un capolavoro di drama.
Insomma niente da dire per l'impeccabile recitazione del cast -  non tanto della protagonista - però la trama non mi ha particolarmente appassionato. Non mi ha presa. Non è stato un pessimo drama (credetemi di brutti drama ne ho visti -.-")...se vi piacciono gli action, è perfetto. Se vi piacciono di più i drama romantici, non sarà esattamente di vostro gradimento.

Come al solito, terminato il drama mi sono chiesta: lo rivedresti?
La risposta è no.
Un po' perché preferisco il romanticismo - anche se un po' di azione certo non guasta - e poi perché c'è qualcosa nella sceneggiatura che proprio non regge, che ho trovato davvero assurdo (oltre a lei che in quanto a recitazione onestamente non ci siamo proprio -.-).


La storia ruota attorno a questo ragazzo intenzionato a vendicarsi.
Da da bambino viveva in Tailandia con sua madre che stava indagando sull'omicidio del marito, una spia del NIS (National Intelligence Service, servizi segreti coreani). Per questo, diventata troppo scomoda, viene uccisa, davanti agli occhi del figlio.

Il bambino viene "adottato" e cresciuto da un collega del padre.
Diviene uno dei migliori agenti del NIS e durante una delle sue missioni, indagando sul gruppo Cheongbang, la mafia tailandese, riconosce in uno degli uomini l'assassino di sua madre, per un tatuaggio sul braccio.

Alla vista dell'uomo perde il controllo e cerca di ucciderlo, mandando all'aria la missione.
Per questo viene buttato fuori dai servizi segreti.
Gli viene fatta una proposta dal capo del NIS, diventare un agente sotto copertura.
Il ragazzo accetta, intenzionato a portare a termine la sua vendetta.
Viene finta la sua morte così che possa senza problemi, e vincoli, infiltrarsi.
Comincia dai ranghi più bassi della gang, ma questo non gli basta. Spesso partecipa ad incontri di lotta, nella speranza che il boss Mao lo noti, e lo porti ad una posizione più alta nella società mafiosa. Caso vuole che un giorno Mao si reca a vedere gli incontri. Il nostro Kay/Lee SooHyun, però si emoziona, fa la figura del cretino e perde l'incontro. Negli spogliatoi sente parlare gli uomini di Mao, che progettano di approfittare dell'occasione per uccidere il capo.
Il ragazzo sventa l'omicidio e Mao lo ringrazia facendolo diventare il suo braccio destro.


Kay però sente la mancanza della sua famiglia, e della sua ragazza, così spesso li segue in segreto.
Scopre che la sua ragazza - amica di infanzia in Tailandia, ritrovata da adulto in Corea - altro non è che la figlia di Mao.
Un'organizzazione mafiosa nemica pianifica il rapimento di lei, Kay sventa il rapimento e la mette in salvo. Sfortunatamente prende una botta in testa e dimentica ogni cosa. Tutto quello che sa è ciò che gli viene raccontato dagli altri membri dell'organizzazione, notizie però della sua falsa vita sotto copertura. Si immedesima perfettamente nel ruolo, credendo di essere davvero Kay.
Non ricordandosi più nulla non fa più attenzione alle persone che una volta lo conoscevano come SooHyun. E' qui viene il punto che proprio non riesco a concepire. L'ho trovato un po' assurdo e quasi ridicolo direi. Lui perde la memoria, e fin qui ok. In quasi tutti i drama succede.
Ma dico io le persone che lo conoscono, nonostante la somiglianza "eccessiva", faticano a riconoscerlo? Solo perché caratterialmente Kay non somiglia per niente a SooHyun?! Ma per favore! Quando, lui e la ragazza, si sono rivisti da adulti si sono riconosciuti quasi con uno sguardo!


Poi non è che esista un sosia per ognuno di noi, dai! Era ovvio fosse lui. Che ci voleva a pensare che stava fingendo di proposito (anche se così non era) o che era in incognito? Soprattutto dal fratello! Che come lui è una spia. Un minimo di intelligenza da lui me l'aspettavo...Che cavolo!

Niente da dire su JunKi, bravissimo, per l'amor di Dio, è stato davvero in grado di interpretare il personaggio. Era evidente, dai suoi occhi, il cambiamento tra Kay e SooHyun. Quando era SooHyun si percepiva desiderio di vendetta... 



...mentre quando era Kay si percepiva la sua completa fiducia nei confronti del capo, che vede come un padre. Devo ammettere che il ruolo di bad boy non gli sta affatto male (¬‿¬ )



Ma con un errore del genere, nella trama, mi casca tutto il drama.
Lei poi è fantastica un minuto pensa sia lui e l'altro no, cioè ma deciditi per la miseria. Come puoi essere confusa su una cosa così evidente? Anche Kay non è che sia poi così sveglio, eh. Nonostante i fatti, non vuole credere di essere SooHyun.



La colpa non la do a JunKi, è ovvio che sia la sceneggiatura ad avere qualche problema...
Con la recensione mi fermo qui. Non voglio svelarvi i dettagli sul finale, e sul resto degli episodi, altrimenti si perdono i vari colpi di scena, ma mi sembra ovvio che sarà il NIS ad avere la meglio sulla Cheongbang. Altrimenti che drama sarebbe, senza un bel finale?

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